quarta-feira, 19 de março de 2014

Il saluto di don Orazio da Cidade Olimpica Featured

Il saluto di don Orazio da Cidade Olimpica
Ti ringrazio Padre perché mi vuoi bene e mi ami. Ti ringrazio Padre per questi dieci anni di Brasile, quattro in Bayeux e sei in Cidade Olimpica; per questa grande opportunità, questo grande regalo, questa grazia, questo immenso dono. Sono felice per aver donato a queste persone gli anni migliori della mia vita, quelli dai quaranta ai cinquanta.
Ritorno in Italia, appena più vecchio, ma molto più ricco. Il Brasile mi ha cambiato, sono cresciuto in umanità e fede, sono cresciuto come uomo, come cristiano e come prete. Ti ringrazio Padre per la tua Parola, fonte di speranza, scritta per la nostra vita e  luce sulla mia strada. Parola che parla di Te e di noi.
Ti ringrazio Padre per l’Eucarestia e per le celebrazioni, per aver sperimentato la grande allegria e l’immensa partecipazione. Per aver capito che la vita è parte fondamentale nella celebrazione. Questi momenti intensi mi hanno alimentato e sostenuto.
Ti ringrazio Padre per la chiamata a servirti nei  poveri e bisognosi; ti ringrazio del desiderio che mi hai dato di vivere  accanto e in mezzo a loro, di imparare da loro e di aiutarli.
Questa vocazione è diventata chiara qui in Brasile, camminando in mezzo alla gente, pregando e ascoltando la tua Parola, come mia sensibilità, ma innanzitutto come tua chiamata. Spero, con il tuo aiuto, di continuare  questo cammino, di diventare, prossimo degli altri in primo luogo dei poveri.
Ti ringrazio Padre per le molte visite, la ricchezza maggiore di questi anni. Una grande parte del mio tempo e delle mie energie, l’ho dedicato a questo: visite missionarie, con la pastorale dei bambini, la notte nei luoghi di prostituzione, con il Centro di Ascolto e Primo Accompagnamento, all’ospedale, nelle case di recupero per drogati...
Ti ringrazio per tutte le persone che mi hanno accompagnato e accolto.
Ti ringrazio per tutte le persone meravigliose che mi hai messo accanto, e che mi hai fatto incontrare.
Grazie, per questa natura forte, resistente, che lotta, bella, diversa e creativa. Per il manga, la jussara, le banane, il cupuaçu, jaca, acerola, bacuri, caju, papaia, ....
Un grazie a tutto questo popolo.
Grazie per avermi insegnato una cosa fondamentale nella mia vita: lo sguardo di fede, il vedere la realtà con gli occhi della fede. Questo mi ha fatto scoprire i segni della presenza di Dio. In questa terra ho scoperto che gli incontri, le opportunità, i fatti della vita non succedono per caso, ma che in loro posso scoprire i segni di Dio.
“L’altro giorno, una mamma mi disse: “Ieri Dio è passato nella mia casa”. Chiesi: “Come?” Lei mi rispose: “Il mio bambino stava male e il medico gli ha prescritto una medicina di cinque reais (due euro). Io non avevo questi soldi. Il pomeriggio è venuta nella mia casa una signora che, non so il perché, mi ha dato cinque reais. Io non avevo chiesto niente a lei. È stato Dio! Non credi?”
Questo sguardo profondo, di fede, mi ha aiutato a vedere cose piccole, apparentemente poco importanti, ma che nella realtà sono segni delle impronte di Dio. Crescere in questa sensibilità e testimoniarla, sarà un impegno molto importante per me.
Ringrazio per tutto il lavoro di carità, che è cresciuto molto, nella parrocchia, nelle comunità e nei gruppi.
Per i molti abbracci, è stato molto bello donarli e riceverli, per le molte attenzioni ricevute; per tutti i lavori fatti insieme, anche quelli di manovale.
Sento la necessità di chiedere perdono a te Dio Padre e a tutti per le mie mancanze e del mio poco amore. Ti chiedo perdono Padre per la grande violenza, per le molte ingiustizie, per la precarietà dell’educazione scolastica e del mondo della salute.
Ringrazio i gruppi  pastorali che ho accompagnato: la pastorale della liturgia, della carità, dei bambini, il gruppo mariano, l’apostolato della preghiera, le comunità del Bambino  Gesù, della Madre di Dio, della Santissima Trinità e tutte le comunità e gruppi.
Ringrazio i preti don Daniele, Luca, Claudio, Manuele, Michele e Andrea; i laici Paolo e Luisa con Emma, Alessandra , Adele e Mario, Damiano e Francesco con Isacco, Carolina e Maria.
Ringrazio le tre suore che lavorano in parrocchia: Inviolata, Zita e Paola.
Ringrazio tutti per la riconoscenza e amicizia dimostrata in questi giorni di saluti.
Ringrazio i miei genitori per il grande amore per me: mi hanno sempre appoggiato anche se mi avrebbero voluto vicino a loro, sempre mi hanno lasciato libero di vivere questa missione. Ringrazio Maria, mamma di Gesù, per avermi accompagnato in questi anni e sempre come mamma le chiedo che mi aiuti a custodire tutto quello che di buono ho vissuto e condiviso in questi dieci anni. E chiedo, per intercessione del Figlio, che Dio vi custodisca e protegga. Amen.

Don Orazio Bellomi

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