domingo, 16 de março de 2014

missionario fidei donum

Don Gabriele Tondini

Un amico che torna a farci visita
di Ilaria Contarelli


Domenica 15 dicembre la comunità di San Giacomo Maggiore di Lugo ha avuto l’occasione di riavere un po’ con sé Don Gabriele Tondini, già cappellano della parrocchia ed ad oggi giovane missionario presso la parrocchia di Jesus de Nazaré a Sao Bernardo do Campo, Brasile.



La missione all’estrema periferia di San Paolo nacque più di trent’anni fa dall’intuizione di alcuni sacerdoti e religiosi imolesi che diedero il via a quello che oggi è un bellissimo progetto denominato “Chiese Sorelle”, che coinvolge la diocesi di Imola e quella di Santo Andrè.

Don Gabriele è partito due anni fa per la missione diocesana ma la percezione che si ha quando lo si incontra è che sia sempre rimasto tra noi. L’intensità e la verità delle sue parole ti testimoniano che una vita che risponde a Cristo è una vita vera, bella e che supera ogni confine spaziale e temporale.

In Brasile Don Gabriele aiuta Padre Francesco Commissari, anche lui giovane prete missionario della nostra diocesi, parroco e referente principale delle 13 comunità che fanno capo alla parrocchia, e Padre Sante, partito missionario per il Brasile insieme a Padre Leo Commissari, ormai più di trent’anni fa.

La vitalità e l’esuberanza di Don Tondo (come lo chiama chi lo conosce da tanto tempo!) l’hanno portato nell’ultimo anno a mettere in piedi un Centro Comunitario diurno che accoglie una quarantina di bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni, presso la comunità di Sao Joao Batista, situata in una delle favelas più povere delle parrocchia. 


L’obiettivo del Centro è quello di offrire ai bimbi non solo un luogo sicuro e tranquillo, dove poter giocare liberamente, fare un po’ di attività (come matematica, portoghese, arte e catechismo) e ricevere la colazione e il pranzo, ma anche poter trovare sempre qualcuno che ti accoglie, che ti vuole bene e che ha a cuore la tua vita. 

Per Don Gabriele ogni bambino del Centro, con la sua storia spesso di dolore e di vita difficile già a quella tenera età, è speciale, unico, un dono da custodire e crescere agli occhi di Dio. 

E questo si percepisce bene dai suoi racconti e dallo zelo e impegno che ci mette per prendersi cura del Centro e del folto gruppo di volontari (brasiliani) che ad oggi gli da’ una mano con le attività.

Durante la testimonianza fatta presso il circolo Guido Negri domenica sera il don ha raccontato: “Oggi il Brasile è un grande sub-continente in forte crescita economica ma le divaricazioni e disuguaglianze sociali sembrano aumentare sempre più. 

Le sacche di povertà, soprattutto nelle periferie delle grandi megalopoli come San Paolo, di cui Sao Bernardo è una città satellite [ e pensate che Sao Bernardo conta 800 mila abitanti ndr] sono in aumento e la maggior parte delle persone vive in piccole baracche, facendo lavori molto umili e fortemente sottopagati. I bambini vivono per strada e spesso senza i genitori che sono a lavorare oppure non ci sono proprio. 

Le scuole, soprattutto quelle statali, sono ancora molto scadenti e sovraffollate; pensate che i bambini vanno a scuola a turni per poter starci tutti!...sono convinto che il lavoro più difficile ma anche affascinante sia quello dell’educazione: il problema non è il piatto di pasta o i soldi ma un cuore e una mente che percepiscono la loro grandezza, la loro dignità”. In questo senso Don Gabriele ci ha portato qualche esempio: “ con i soldi che mi mandate dall’Italia io compro le materie prime ma poi invito la gente del popolo a fare lei…ad esempio poco fa in una comunità della parrocchia c’è stata l’esigenza di mettere a posto un pavimento: io ho comprato le mattonelle ma poi è stata la gente della comunità che si è messa al lavoro e ha messo a posto il pavimento…oppure da qualche mese i parrocchiani di Sao Joao Batista, dove si trova il Centro Comunitario, si sono organizzati e hanno messo in piedi un piccolo bazar di vestiti: con i soldi ricavati dalla vendita degli abiti, spesso vestiti usati provenienti da qualche famiglia facoltosa della città che ce li dona, comprano da mangiare per i bambini del Centro o per le famiglie più povere della loro comunità”.

La missione quindi pare essere soltanto all’inizio. La visita di Don Gabriele non ha fatto altro che rinsaldare l’amicizia vera e semplice con la comunità di San Giacomo e rimettere al centro ciò che sostiene al fondo la vita di ogni battezzato: la preghiera e la carità, che si traducono sempre in un’amicizia operosa in Cristo che nessuna barriera spaziale potrà mai spezzare.

Ilaria Contarelli

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