quarta-feira, 24 de abril de 2013
Na manhã desta quarta-feira, 24 de abril, a Nunciatura Apostólica do Brasil comunicou que o papa Francisco aceitou a renúncia do bispo diocesano de Santo Ângelo (RS), dom José Clemente Weber, 76 anos, conforme prevê o Cânon 401 do Código de Direito Canônico. Para sucedê-lo, foi nomeado o bispo auxiliar da arquidiocese de Passo Fundo (RS), dom Liro Vendelino Meurer. Para a vacante arquidiocese de Ribeirão Preto (SP), foi nomeado dom Moacir Silva, transferindo-o da sede episcopal de São José dos Campos (SP).
Nomeados novos bispos para Ribeirão Preto (SP) e Santo Ângelo (RS)
Na
manhã desta quarta-feira, 24 de abril, a Nunciatura Apostólica do
Brasil comunicou que o papa Francisco aceitou a renúncia do bispo
diocesano de Santo Ângelo (RS), dom José Clemente Weber, 76 anos,
conforme prevê o Cânon 401 do Código de Direito Canônico. Para
sucedê-lo, foi nomeado o bispo auxiliar da arquidiocese de Passo Fundo
(RS), dom Liro Vendelino Meurer. Para a vacante arquidiocese de
Ribeirão Preto (SP), foi nomeado dom Moacir Silva, transferindo-o da
sede episcopal de São José dos Campos (SP).
Dom Moacir é natural de São José dos
Campos. Nasceu no dia 16 de julho de 1954. Estudou filosofia no
Seminário Bom Jesus, em Aparecida (SP), e teologia no Instituto
Teológico Sagrado Coração de Jesus, em Taubaté (SP). Foi ordenado
sacerdote no dia 06 de dezembro de 1986. Sua nomeação episcopal
aconteceu no dia 20 de novembro de 2004. Exercia a função de bispo de
são José dos Campos desde 2004.
Seu lema episcopal é “Permanecei em mim” (Jo 15,4).
Dom Liro Vendelino Meurer é natural de
Montenegro (RS). Nasceu no dia 13 de julho de 1954. Estudou Filosofia no
Seminário Maior Nossa Senhora Imaculada Conceição, em Viamão
(1957-1977). Sua ordenação presbiteral foi em 12 de dezembro de 1981, em
Salvador do Sul (RS). Foi nomeado bispo em 14 de janeiro de 2009. Desde
2009, exercia a função de bispo titular de Tucca di Numidia, e auxiliar
de Passo Fundo (RS).
Seu lema episcopal é “Servir com alegria”.
terça-feira, 23 de abril de 2013
trabalhou na diocese de floresta com o ir. noel cssr
stegno per la Comunità Scala.
Ele que nasceu em
OKA, Québec – Canada, em 22 de dezembro de 1942, numa família operária tem uma
irmã e seus pais ainda vivem: o Pai com 95 anos e a mãe 90 anos.
Fez o primário na escola publica
de Oka, depois estudou o secundário e o colegial no colégio Saint-Laurent com
os padres de Santa Cruz. No final dos estudos, decidiu ingressar na Congregação
de Santa Cruz para fazer seu noviciado e seus estudos de filosofia e teologia
na Universidade de Montréal onde recebeu o titulo de mestre em teologia.
Em Maio de 1968, junto com padre
Lourenço veio para o Brasil. Estudou Português em Petrópolis, no CENFI, com
mais 70 missionários estrangeiros, durante 03 meses e meio.
Chegou a São Paulo no dia 13 de
dezembro de 1968 (Dia do AI 5), como diácono. Ele tinha tomado esta decisão
junto com seu superior, no final dos seus estudos teológicos. Ficou 03 anos
como diácono aqui na Paróquia São José do Jaguaré. Foi ordenado sacerdote no
dia 25 de Setembro de 1971.
Como sacerdote, ele exerceu as
funções de vigário Paroquial e de pároco
aqui na paroquia São José. Além destas funções, foi assistente eclesiástico da
Ação Católica Operária; no meio de
diversas atividades, organizou e coordenou aqui no Bairro do Jaguaré um grande
projeto de alfabetização de adultos com mais de 50 salas de alunos; foi membro
e coordenador da Comissão Pastoral de Direitos Humanos junto ao Cardeal
Dom Paulo Evaristo Arms; foi
membro do grupo CLAMOR, grupo que acolheu e prestou serviços aos refugiados
políticos do Cone Sul. Também arrumou
tempo para a estudar na PUC, no curso de pós-graduação em Ciências da
Religião, onde ele conseguiu o mestrado.
Em 1987, foi morar na Vila Nova
Jaguaré – Praça 11 – durante 06 anos. Neste período nasceu o Projeto Social
Santa Cruz do qual é coordenador Geral até hoje, projeto social que atende mais
de 750 crianças, adolescentes e jovens na Vila N ova, junto com suas famílias.
Mais de 80 pessoas trabalham neste projeto, além de 40 voluntários.
Hoje Padre Roberto Grandmaison.csc é pároco da Paróquia São José
do jaguaré, Presidente da Corporação Civil da Congregação de Santa Cruz, ela
faz parte do Conselho de Administração do Colégio Santa Cruz e membro do
Conselho dos Religiosos de Santa Cruz no Brasil.
Storie. Padre Di Paolo, il prete coraggio, vicino agli ultimi e amico del Santo Padre
E’ un prete di frontiera, quasi alla fine del mondo. Secondo la definizione di Papa Bergoglio, dal quale e’ stato difeso quando i narcotrafficanti che vendono crack e altre droghe sintetiche, nella bidonville da 10 mila persone dove presta la sua opera, lo hanno minacciato di morte.Jose’ Maria Di Paola, 50 anni, origini calabresi, e’ per tutti Padre Pepe, il prete coraggio che vive nella ‘Villa miseria’ di Buenos Aires.
Camicia azzurra col colletto bianco sopra i pantaloni da lavoro, capelli lunghi, barba incolta e sorriso contagioso, Padre Pepe parla del suo vescovo e amico che e’ diventato successore di Pietro.
‘Per me – confessa – e’ difficile chiamarlo Papa, non riesco ancora ad abituarmici. E’ ancora il nostro vescovo, l’uomo che col suo esempio ci ha guidati e che e’ stato sempre al nostro fianco, con poche parole ma con molte azioni. Sempre impegnato in quella che per lui e’ una missione: sconfiggere la miseria combattendo l’emarginazione’.
Entrare nella baraccopoli per un giornalista straniero non e’ facile. Padre Pepe viene ad accoglierci all’ingresso e ci scorta fin dentro la capella dedicata a San Francesco Solano, il missionario spagnolo che nel XVI secolo evangelizzo’ gli indigenti del Nuovo Mondo portandosi appresso un violino. ‘In questa baraccopoli ci sono molte persone oneste che lavorano, operai, padri di famiglia, raccoglitori di metalli e cartone, giovani alla ricerca di un lavoro. Cerchiamo di dare risposte a tutti con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione’, spiega Padre Pepe, che ci mostra la sua ‘missione’ ad una cinquantina di chilometri dal centro di Buenos Aires.
‘Rispetto alla baraccopoli dove ho prestato la mia opera per dieci anni, in questa c’e’ maggiore poverta’ ma meno emarginazione. Meno esclusione e meno droga, il vero flagello’, racconta il sacerdote, che ricevette minacce di morte da due narcotrafficanti quando comincio’ a realizzare un piano di recupero per tossicodipenti nella famigerata ‘Villa 21′.
‘Andai da padre Bergoglio e gli raccontai’ delle minacce. Alla prima occasione pubblica, lui denuncio’ l’episodio e sollecito’ l’intervento delle autorita’. Ci ha sempre incoraggiati ad andare avanti col suo esempio. Adesso che e’ diventato Papa non avra’ piu’ tempo per noi perche’ deve occuparsi del mondo intero. Ma ci resta il suo esempio’, dice Padre Pepe, che nelle due stanzette della sua ‘missione’ ospita e sfama madri singole coi loro bambini. ‘Facciamo anche lezioni per adulti che non hanno potuto studiare e prepariamo i giovani ad un colloquio di lavoro’, precisa Padre Pepe, che perde per pochi secondo il sorriso parlando delle accuse di contiguita’ con la dittatura rivolte a Papa Francesco dal giornalista Horacio Verbitsky.
‘Si esasperano i toni per screditarlo: chi lo conosce sa che ha sempre difeso i diritti umani. Le accuse sono politiche e arrivano da una parte del governo’, sostiene Padre Pepe, che ride di cuore quando gli chiediamo se e’ piu’ difficile il suo lavoro di prete di frontiera o quello che ha davanti Papa Francesco. ‘Certamente il suo!’, risponde senza esitazioni. E confessa di aver perso il momento della proclamazione. ‘Ero con i miei ragazzi, mi ha chiamato un amico giornalista e mi ha dato la notizia. Al momento non riuscivo a crederci. Poi ho provato una grande gioia per lui e per noi tutti. Mi dispiace che non potro’ vederlo come facevo prima ma continuo a fare quello che lui mi chiedeva: prego per lui. Stavolta ne ha davvero bisogno’
domingo, 21 de abril de 2013
Anche i fedeli del decanato di Missaglia si sono riuniti nella serata di venerdì 1 giugno per l'adorazione eucaristica in occasione dell'Incontro mondiale delle famiglie di Milano.
La chiesa parrocchiale di Casatenovo era gremita in ogni ordine di posti.
Al termine della veglia è stato chiamato a testimoniare una famiglia originaria di Dom Pedro, in Brasile, dove opera don Daniele Caspani, missionario di origine casatese, nominato ''fidei donum'' al servizio della diocesi di Grajaú. Dello stesso paese sono anche due nuclei ospitati a Rovello Porro e a Vimercate.
Ad esordire è stato proprio don Caspani: ''Appena sono arrivato in Brasile ho scoperto il verbo "criar" che significa creare ma anche crescere. Là ogni vita merita di essere vissuta, nonostante le numerose difficoltà'' ha affermato il sacerdote.
La parola è poi passata a Manuel Monteiro, ospite a Casatenovo con la moglie e con i figli Victor e Lauani per partecipare alla manifestazione di Milano con il Papa.
"Dove vivo non esiste un contratto di lavoro. Ognuno si inventa ogni giorno qualcosa da fare per non andare troppo lontano. Da due anni lavoroper un'associazione che è nata nella Chiesa ma che non mi dà alcuna garanzia. Lavoro per la radio comunitaria e faccio molto per la parrocchia. Il lavoro è precario e questo compromette la situazione familiare" ha affermato.
Oltre alla famiglia brasiliana ospitata nella casa parrocchiale, da segnalare la presenza di due nuclei familiari a Valaperta, originari della diocesi di Puccalpa, guidata da Monsignor Gaetano Galbusera (nativo della frazione casatese). A Barzanò invece, è stata ospitata una famiglia di Lampedusa.
Nella notte tra sabato e domenica, gli oratori di Valaperta, Maresso e Missaglia hanno accolto circa 150 fedeli di passaggio in Brianza prima di recarsi alla messa con Papa Benedetto XVI a Bresso.
La chiesa parrocchiale di Casatenovo era gremita in ogni ordine di posti.
Don Daniele Caspani con la famiglia brasiliana
A presiedere la veglia il parroco, nonchè decano, don Sergio Zambenetti. Un momento intenso caratterizzato da canti, letture e meditazioni. L'incontro si è aperto con l'esposizione del SS. Sacramento, davanti al quale i fedeli hanno sostato in silenziosa preghiera.La parola è poi passata a Manuel Monteiro, ospite a Casatenovo con la moglie e con i figli Victor e Lauani per partecipare alla manifestazione di Milano con il Papa.
il parroco don Sergio Zambenetti
A concludere la testimonianza è stato don Daniele Caspani: "Non esiste la festa senza il lavoro, e non c'è la festa senza serenità. Il lavoro è importante perchè si viva il momento della festa. In Brasile è vissuta con spirito cristiano ma soprattutto con grande serenità. Come prete sto sperimentando una pazienza ed una tranquillità che qui non c'è. Là la vita è affrontata diversamente". Oltre alla famiglia brasiliana ospitata nella casa parrocchiale, da segnalare la presenza di due nuclei familiari a Valaperta, originari della diocesi di Puccalpa, guidata da Monsignor Gaetano Galbusera (nativo della frazione casatese). A Barzanò invece, è stata ospitata una famiglia di Lampedusa.
Nella notte tra sabato e domenica, gli oratori di Valaperta, Maresso e Missaglia hanno accolto circa 150 fedeli di passaggio in Brianza prima di recarsi alla messa con Papa Benedetto XVI a Bresso.
sábado, 20 de abril de 2013
El Decano de la Facultad de Derecho Canónico de la UCA describió a Bergoglio como una persona silenciosa: No necesita hacer más ruido que la efectividad de los actos que realiza.Vote:
El padre Alejandro Bunge es decano de la Facultad de Derecho Canónico de la Universidad Católica Argentina y su principal superior era Jorge Bergoglio.
“Llama la atención que cuando uno está cerca de él nunca hace ruido”, describió con minuciosidad el religioso sobre el flamante Sumo Pontífice.
“Yo no esperaría grandes cambios…lo que todos esperamos es vivir a fondo la fe que tenemos, eso es lo que la Iglesia recibió de Jesús. Lo que hay que hacer es transmitirlo con una perspectiva nueva”, subrayó.
“La pregunta que se hacen los cardenales y que encontraron en el Papa Francisco es cómo hacer la palabra de Dios cercana a nuestro tiempo”, sostuvo Bunge.
“La vida del cardenal Bergoglio tiene mucho que ver con San Francisco de Asís, pero su tarea que desarrolló en Buenos Aires nos pone frente a los ojos a Francisco Javier, un hombre dispuesto a la misión, para ir más allá de las fronteras”, analizó.
“Llama la atención que cuando uno está cerca de él nunca hace ruido”, describió con minuciosidad el religioso sobre el flamante Sumo Pontífice.
“Yo no esperaría grandes cambios…lo que todos esperamos es vivir a fondo la fe que tenemos, eso es lo que la Iglesia recibió de Jesús. Lo que hay que hacer es transmitirlo con una perspectiva nueva”, subrayó.
“La pregunta que se hacen los cardenales y que encontraron en el Papa Francisco es cómo hacer la palabra de Dios cercana a nuestro tiempo”, sostuvo Bunge.
“La vida del cardenal Bergoglio tiene mucho que ver con San Francisco de Asís, pero su tarea que desarrolló en Buenos Aires nos pone frente a los ojos a Francisco Javier, un hombre dispuesto a la misión, para ir más allá de las fronteras”, analizó.
novo arcebispo de buenos aires
Papa nomeia novo arcebispo para Buenos Aires: dom Mario Aurelio Poli
O Papa Francisco nomeou nesta quinta-feira, 28, o arcebispo metropolitano para a arquidiocese de Buenos Aires, na Argentina. Trata-se de dom Mario Aurelio Poli, que até então estava na diocese de Santa Rosa.
Dom Mario nasceu em Buenos Aires em 29 de novembro de 1947. Entrou para o Seminário Metropolitano de Buenos Aires aos 22 anos, onde cursou filosofia e teologia e foi ordenado sacerdote em 25 de novembro de 1978.
Sua ordenação episcopal foi em 20 de abril de 2002. Em 24 de junho de 2008, foi nomeado bispo da diocese de Santa Rosa. Na Conferência Episcopal Argentina, foi membro da Comissão Episcopal para a Educação Católica e daquela para os Ministérios. Atualmente é presidente da Comissão Episcopal para a Catequese e Pastoral Bíblica.
Fonte: Canção Nova Notícias
padres da missione chiesa nel mundo
I Sacerdoti
Il Parroco Sac. Giuseppe Raciti, nato a Catania nel 1972, ordinato sacerdote il 25 marzo 1996, membro della Famiglia Ecclesiale "Missione Chiesa-Mondo". Licenziato in Teologia Spirituale. E' parroco a San Nicolò dall' 11 ottobre 2010. | |
Il Vicario parrocchiale Sac. Nijonzima Albert, nato in Burundi, ordinato sacerdote nel 2008, è viceparroco a San Nicolò dall'ottobre 2010. Stà completando gli studi per la Specializzazione in Teologia Morale. | |
Sac. Franco Luvarà, nato a Catania nel 1958, ordinato sacerdote il 6 settembre 1986, membro della Famiglia Ecclesiale "Missione Chiesa-Mondo". Ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia Alfonsiana e insegna presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania. Parroco a San Nicolò dal 31 ottobre 2002 all' 11 ottobre 2010. Collaboratore a San Nicolò Misterbianco. | |
Il Parroco emerito Sac. Vincenzo Cannone, nato a Roccavaldina (ME) nel 1926, ordinato sacerdote il 15 luglio 1951, è stato parroco a San Nicolò dal 1963 al 1998. Attualmente oltre ad essere presente la mattina in parrocchia è Rettore della Chiesa Madonna del Carmine. | |
Parro |
La nostra parrocchia
Il parroco
Mons. Antonio Fallico
Dal 1981 è parroco della parrocchia Santa Maria di Ognina e dal 2006 è Vicario episcopale per la pastorale dell'Arcidiocesi di Catania. Ha conseguito la laurea in Pedagogia e Filosofia. Abilitato all’insegnamento della Storia e della Filosofia, ha insegnato, per circa venti anni, nei Licei statali, classici e scientifici. Attualmente insegnaPedagogia pastoralepresso lo «Studio teologico San Paolo» di Catania. È promotore e responsabile della «Missione Chiesa-Mondo» che si contraddistingue in Italia per il rinnovamento della pastorale parrocchiale attraverso le CEB. Promuove da più anni il progetto «parrocchia comunione di comunità».Particolarmente qualificato e impegnato nella ricerca scientifica delle problematiche e della tematiche educative inerenti al rapporto teoria-prassi, fede-vita, spiritualità e servizio socio-pastorale è spesso coinvolto nell’animazione di convegni, giornate di studio e di aggiornamento pastorale, per il rinnovamento della parrocchia, in varie diocesi italiane. Scrive su Riviste e giornali vari.
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Il vice parroco
Don Giuseppe Carciotto
È nato a Catania nel 1948. Ordinato sacerdote nel 1979, è impegnato per il rinnovamento della pastorale parrocchiale attraverso il progetto «parrocchia comunione di comunità». Opera all’interno della «Missione Chiesa-Mondo» e in essa condivide sin dal 1978 l’esperienza della Fraternità sacerdotale.
È membro delle «Edizioni Chiesa-Mondo» e partecipa alla redazione della rivista «Comunità» con cui ha pubblicato numerosi articoli e schede.
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S.E. Mons. Luciano Giovannetti
26 luglio 1934 Nasce a Civitella della Chiana, Diocesi di Arezzo
15 giugno 1957 Viene ordinato Sacerdote
15 febbraio 1978 E' nominato Vescovo titolare di Zaba e Ausiliare del
Vescovo di Arezzo, Cortona, Sansepolcro
8 aprile 1978 Riceve l'ordinazione episcopale
27 maggio 1981 E' eletto alla Chiesa Cattedrale di Fiesole
6 settembre 1981 Fa l'ingresso a Fiesole
18 Aprile 2010 E' Vescovo Emerito della Diocesi di Fiesole
S.E. Mons. Mario Meini
Mons. Mario Meiniè nato a Legoli di Peccioli (Pisa) il 17 novembre 1946. Ha compiuto gli studi ginnasiali nel Seminario Minore di Volterra e quelli liceali e teologici nel Pontificio Seminario Regionale ''Pio XII'' di Siena.
Ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
E' stato ordinato sacerdote per la diocesi di Volterra il 27 giugno 1971. I più importanti ministeri da lui ricoperti sono stati:
Eletto vescovo di Fiesole il 13 febbraio 2010, ha fatto il suo ingresso in diocesi il 18 aprile 2010.
Attualmente è membro della Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per la cultura e le comunicazioni sociali. Nella Conferenza Episcopale Toscana è Delegato per la pastorale della Famiglia, Membro della Commissione Episcopale per la Facoltà Teologica.
Piazzetta della Cattedrale, 1 50014 Fiesole (FI) |
S. Ecc. Rev.ma mons. GASTONE SIMONI
Mons. Gastone Simoni è nato a Castelfranco di Sopra - provincia di Arezzo e Diocesi di Fiesole - il 9 aprile 1937. Nell’ottobre del 1946 entra nel Piccolo Seminario diocesano di Strada in Casentino e nell’autunno 1949 passa nel Seminario di Fiesole, dove rimane fino al termine del corso teologico. Viene ordinato sacerdote il primo gennaio 1960 per le mani del Vescovo di Fiesole mons. Antonio Bagnoli. Ha successivamente conseguito la laurea in filosofia presso la Università Gregoriana. Nel 1969 viene nominato Provicario Generale della Diocesi e, nel ’75, Vicario Generale, incarico che ha retto fino alla nomina a Vescovo di Prato. Per otto anni, dal 1970 al ’78, è Rettore del Seminario diocesano. Dal 1973 cura un’attività pastorale per la spiritualità e la cultura sociale cristiana dei cattolici impegnati in politica e nel sociale. Confortato e sostenuto dal Vescovo Bagnoli, nel 1975 mons. Simoni inizia la pubblicazione di «Supplemento d’anima», rivista di spiritualità per persone impegnate a livello socio-politico, diffusa in tutta Italia, di cui anche oggi è il direttore. Nel 1979, con l’incoraggiamento del nuovo Vescovo mons. Simone Scatizzi, fonda la rivista «Corrispondenza». Il 7 dicembre 1991 il Santo Padre Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Prato. Il 6 gennaio 1992, solennità dell’Epifania, lo stesso Sommo Pontefice lo ordina Vescovo nella Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano. Il 23 febbraio fa ingresso a Prato, durante una celebrazione in piazza Duomo a cui partecipano diecimila persone. È il secondo Vescovo residenziale di Prato, il 23° da quando Prato - nel 1653 - è stata eretta in Diocesi. Nel 1994 inizia la sua prima visita pastorale, che concluderà nel 1999. Nella solennità di Santo Stefano del 2007 ha dato inizio alla «Missione diocesana» 2008 - 2010. Nel 2003 ha promosso a Firenze il «Collegamento Sociale Cristiano», di cui ora riveste l'incarico di presidente nazionale. Attualmente Mons. Simoni è Vescovo delegato della Conferenza Episcopale toscana per la cultura e la comunicazione.
Il 9 aprile 2012, al compimento del 75° anno di età, come prevede il diritto canonico, ha rassegnato le dimissioni da ordinario diocesano di Prato nella mani di papa Benedetto XVI. Dimissioni accolte il 29 settembre 2012 quando mons. Simoni ha comunicato alla diocesi la nomina del nuovo vescovo, mons. Franco Agostinelli.
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quinta-feira, 18 de abril de 2013
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